Massi
era un misto tra nome e cognome, era più grande di noi di qualche anno,
un
ragazzone che era un po’ infantile, ma noi ci stavamo bene insieme
a noi senza patente ci scarrozzava sempre con la sua mini cooper rossa.
Una
sera si presenta al bar dicendo di avere una novità segretissima,
ci
carica sulla macchina me, il Bociolo e un altro che non ricordo
e
si va fuori dal paese, verso il podere del padre.
Il
podere è dismesso da un po’ e il padre non lo fa lavorare
perché
fa l’impresario e c’ha i cantieri in giro.
Noi
qualche volta ci andiamo a fare delle spaghettate a mezzanotte,
non
è distante, ma nei dieci minuti di strada ci spiega che una ragazza francese
ha
chiesto al padre se le affittava la casa e il padre gliel’ha data.
Andiamo
a vederla, perché ne vale la pena, ma la cosa deve restare segreta.
Appena
arrivati scendiamo speranzosi di fare una nuova conoscenza
ma
scettici perché Massi non è uno che dà molto affidamento.
Lui
bussa e apre a destra e sinistra due porte e davanti una rampa di ripidi
scalini
“Sono
Massi”,
“Sali
Massì (con l’accento sulla i)”
Lui
sale, ride, girato verso di noi e il Bociolo dietro.
Faccio
giusto in tempo a prenderlo per la cinta
dei pantaloni
“Ha
detto sali a lui”
“
Ma dici che si offende se vado su anch’io?”
“Che
ne so, è francese…”
“Embè
le francesi non si offendono mai!”
“Che
cazzo ne sai te?”
“Testone,
vengo dall’Argentina o no?”
E’
tornato in Italia a quattro anni e ogni volta che vuol far credere che sa
qualcosa dice:
“Vengo
dall’Argentina o no?”
Ricomincia
a salire mentre Massi si affaccia alla porta a ci dice di aspettare lì.
Dopo
un po’ scende e mi fa: “Quanti soldi hai?”
Mi
rovisto nelle tasche, tiro fuori una carta da cinquecento e un po’ di spicci,
a
occhio e croce mille lire,
“Te?”
il Bociolo tira fuori un mille e un po’ di spicci.
Insomma
Massi prende i soldi da tutti tre e sparisce dentro,
cinque
minuti e esce “Tocca a te” vado dentro e vedo una bonazza
che
esce da dietro la tenda del bagno (si fa per dire) mezza nuda e si avvicina al
letto
“Vuoi
stare con me?”
Ho
idea che non abbia finito la frase che avevo già i pantaloni alle caviglie
“Il
preservativo l’hai preso?”
“Non
sapevo manco che serviva”
mi
avvio alla porta coi pantaloni sempre laggiù
che
per poco non c’inciampo e le mani davanti a coprire le vergogne.
La
porta è socchiusa e loro tre mi stanno guardando
“
Oh Massi ma il preservativo?”
“Fattelo
dare da lei che dopo la paghiamo”
Torno
e lei è lì che sgranocchia noccioline
Comincio
a darmi da fare, ma con una che mangia noccioline non è facile
dopo
un po’ da dietro la porta cominciano a
arrivare le voci
“Allora?
Ti muovi?!”
Finalmente
finisco, esco io e entra il Bociolo,
si
sente un po’ di trambusto e poi lei che fa un sospirone.
Ci
affacciamo alla porta e si vede il Bociolo a culo nudo
sollevato
sulle braccia come facesse le flessioni
che
la guarda fisso in faccia e le dice: “Sospiri davvero o mi prendi per il culo?”
Per
poco non cadiamo dalle scale dalle risate, ma il rumore di una macchina ci
blocca
e
Massi che fa : “Mio padre!”
Ci
precipitiamo giù dalle scale ma sulla porta c’è già lui
“Cosa
ci fate qui teste di cazzo e te imbecille, se ti rivedo da queste parti ti levo
la macchina,
andate
a casa che ancora ve la fate addosso”
Ci
tuffiamo dentro la Mini e si fa per partire quando da dietro casa arriva il
Bociolo
“Ma
da dove vieni?”
“Ho
saltato la finestra”
“Sei
caduto sulla letamaia”
“Si
ma era secca”
“Il
cervello c’hai secco te, senti che puzza di merda!”
“Massi,
ma alla fine te mica l’hai pagata”
“Si,
ma te hai fatto lo stesso”
“Va
bene ma adesso mi ridai i soldi, mica l’ho fatto con te”
“Quanto
mi hai dato?”
“Io
mille e cinque e lui mille e otto”
Ci
ridà i soldi senza fiatare,
(“vaffanculo
se lo sapevo gli chiedevo di più”)
“Domani
sera torniamo!”
“E
tuo babbo?”
“Domani
non c’è, il mercoledì sta fuori”
“Ma
portate più soldi, mica è morta di fame! E poi ci vorrebbe un regalino: è
sempre una francese!”
La
sera dopo si replica, ci presentiamo al bar lucidi impomatati che tutti ci
guardano.
Qualcuno
ci chiede dove andiamo “Da nessuna parte”
si
sale in macchina e si parte. Consegnamo i soldi
“Oh
non fare lo stronzo, daglieli! ”
“Il
regalo lo avete portato?”
“Ce
l’ha il Bociolo, ha detto che ci pensava lui”
“Cosa
gli hai preso?”
“Una
busta con le noccioline”
“Che
cazzo di regalo è? mica è una scimmietta!”
“Ma
lei piacciono e allora… le ho prese dalla bottega di babbo”
Tutto
fila liscio e le noccioline sembrano gradite,
torniamo
al bar felici come passeri nel granaio.
“Da
dove venite?” son tutti lì che ce lo chiedono e Massi
“Una
spipinata alla grandeur! Che cazzo volete capire voi?!
Oh
mi raccomando silenzio! Io ve lo dico ma mosca è?”
E
giù che racconta con una sfilza di dettagli che nella fretta forse m’erano
sfuggiti
o
forse sta inventando una montagna di cazzate e noi lì che confermiamo tutto.
La
sera dopo si aspetta che la macchina del padre
parcheggi
al solito posto in piazza, ma non arriva mai,
finalmente
verso le undici eccola e allora noi ci precipitiamo alla mini
già
coi soldi nelle mani, arriviamo alla casa e ci troviamo quattro macchine
e
una nuvola di gente fuori che aspetta
“Idiota,
eccola la tua spipinata alla grandeur, ma non potevi stare zitto?!”
“Allora
se questi sono prima di noi, noi torniamo domattina”
“Va
bene ma intanto ridammi i soldi”
“Quanto
m’hai dato?”
“Duemila
io e duemila lui”
“Sei
sicuro?”
“Dai
scemo, ce n’hai talmente tanti che manco li guardi quando te li diamo”
“
Oh mi raccomando hè, per domattina silenzio!”
Siamo
in piazza e scendiamo dalla macchina
non
facciamo in tempo a mettere i piedi per terra che Massi urla
come
fosse uno che vende giornali
“ULTIME
NOTIZIE…
DOMANI
MATTINA ORE DIECI GRANDE SPIPINATA A' LA GRANDEUR!!”